Per vedere le cose, per comprendere gli accadimenti ci vuole TEMPO.
Quando rallenti il “passo”, solo allora cominci a vedere e qualche volta a capire e comprendere.
La “ciabatta”, che collega il mio letto elettrico alla presa, da mesi in brutta vista, ha trovato un’ altra collocazione, meno visibile e più comoda quando si passa l’aspirapolvere.
Ma perché non l’ ho spostata prima?
Solo ieri sera ho avuto il tempo di sentire il problema e trovato la soluzione.
AVERE IL TEMPO PER SENTIRE E CAPIRE I PROPRI DESIDERI E SENTIRE E CAPIRE I DESIDERI DI CHI TI STA VICINO.
E’ questa la ” chiave”, che aprirebbe la porta della COMPRENSIONE, che abbiamo perso in quella “borsa” piena di cose inutili e dannose.
Non abbiamo più il tempo per cucinare e per la città sfrecciano i Deliveroo con i loro cassettoni di un lurido indescrivibile.
Non abbiamo più il tempo per passeggiare; corriamo con le teste basse, con lo sguardo catturato dallo smartphone. Non siamo mai dove stiamo. Siamo sempre da un’ altra parte.
I nostri sguardi non si incrociano più, non ci vediamo.
Il “come stai?” è diventata solo una domanda formale, non abbiamo il tempo di ascoltare la risposta. E il più delle volte la facciamo inviando un messaggio.
MA quando la vita ti presenta esperienze difficili e faticose, si ha bisogno di SGUARDI.
Quando il martedì, dalle 18 alle 19, ci riuniamo da ALICE, seduti in cerchio, a fare fisioterapia, in realtà facciamo: TERAPIA DI SGUARDI, dati e ricevuti, TERAPIA DI PAROLE, dette e ascoltate, TERAPIA DI CONDIVISIONE e TERAPIA DI COMPRENSIONE.
TERAPIA che mi dà la forza per affrontare tutte le “mancanze di tempo” che incontro nella mia quotidianità.